In libreria il nuovo romanzo di Franco Blandi, dal titolo “Recordàri. Tornare al cuore” (Navarra Editore, pp.200, € 18,00) con la prefazione di Piero Bevilacqua. Il libro affronta il tema della malattia, della paura del male, della sofferenza fisica: la narrazione prende infatti il via con il risveglio del professore Massimo Saja, voce narrante del romanzo, dopo otto ore di anestesia. Le luci al neon non gli permettono di distinguere ciò che gli sta intorno, a fatica riconosce il viso della moglie Rita e quello del dottor Matessi. Inizia così la sua nebulosa degenza, che diverrà presto l'occasione per un viaggio a ritroso nella memoria del protagonista, dislocata tra le isole Eolie e i monti Nebrodi. Massimo rivede se stesso ora bambino ora giovane uomo, grazie a una dimensione ibrida, tra sogno e sonno, che favorisce il processo del recordàri, antenato latino del nostro “ricordare”, verbo del “ritorno al cuore”. Si tratta di un romanzo che si discosta dai precedenti testi dell’autore. “Dopo anni di studi e ricerche che mi hanno portato ad indagare su storie, persone e vicende del passato - dichiara Franco Blandi - mi sono preso una pausa. Ho sentito il bisogno di compiere un viaggio introspettivo, di volgere lo sguardo al presente, a ciò che succede fuori e dentro di noi.” Infatti, prendendo spunto dalla dolorosa vicenda vissuta dal protagonista-narratore, il romanzo si sviluppa tra le relazioni che nascono anche nei contesti più insoliti e inaspettati, come dimostrano le profonde interazioni con i compagni di stanza. Un viaggio tra i pregiudizi che le condizionano, tra la bellezza che si nasconde dietro le corazze apparentemente invincibili, tra la forza e il conforto che si alimentano con i ricordi, quelli capaci di riportare al cuore il balsamo che lenisce le ferite, che rende accettabile il dolore, anche quando, nella solitudine, sembra soffocarci. “Un romanzo, forse, scritto più per esigenza che per compiacere i lettori – dice ancora Blandi - ma che può essere utile a farci riflettere, ciascuno secondo le proprie sensibilità, sull'importanza di bandire la superficialità dal rapporto con gli altri e con noi stessi. In tempi complicati e difficili come questi, poi, può contribuire a far crescere la consapevolezza che solo con la relazione empatica tra le persone, anche quelle più lontane e diverse da noi, può nascere e svilupparsi una società più giusta e umana”. Il romanzo è impreziosito dalla prefazione di Piero Bevilacqua, scrittore, storico e accademico, che con parole sapienti e attente propone alcune chiavi di lettura che aiutano chi legge a trovare le proprie.